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Domenica, 07 Maggio 2017 12:27

“Stato degli stock ittici e la situazione socio economica del settore pesca nel Mediterraneo”

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La Commissione Pesca della UE ha adottato il rapporto dell'Onorevole Marco Affronte sullo “Stato degli stock ittici e la situazione socio economica del settore pesca nel Mediterraneo”  accogliendo tutte le raccomandazioni di voto suggerite dalla European Anglers Alliance (con il contributo di APR) e dalla European Tackle Trade Association sugli gli emendamenti proposti.

Il rapporto deve ancora essere approvato dal Parlamento Europeo in sessione plenaria (al voto probabilmente in giugno o luglio) ma il contenuto non dovrebbe subire modifiche.

Si tratta di un rapporto non legislativo, ovvero senza conseguenze normative, ma mostra che la visione della pesca ricreativa, della sua importanza socio economica e delle necessità di regolamentazione, sta rapidamente evolvendo tra gli europarlamentari della Commissione Pesca.

Lo si legge chiaramente nei riferimenti alla pesca ricreativa che riportiamo sotto in stralcio.
I rimandi alle diverse sezioni del Rapporto non sono consequenziali perché il testo deve ancora essere consolidato dopo il voto.

Disponibile su Youtube la presentazione video del report dell'On. Marco Affronte -  Al minuto 4.15 il riferimento alla pesca ricreativa.

L'orientamento del rapporto suggerisce chiaramente che le istituzioni degli Stati Membri saranno chiamate a realizzare una piena integrazione della pesca ricreativa nelle politiche di gestione considerandone le implicazioni economiche e sociali



Recital D a (nuovo)
La pesca ricreativa ha valore socio economico in molte regioni del Mediterraneo e ha impatto sia diretto che indiretto sull'occupazione.

Paragrafo 2
Considera urgente dare risposta collegiale, basata su una collaborazione a più livelli – internazionale, Europeo, nazionale e regionale; considera che tutti i portatori di interessi coinvolti, compresi i pescatori commerciali e ricreativi, l'industria della pesca, la piccola pesca tradizionale e artigianale, gli scienziati, le organizzazioni regionali, i gestori delle Aree Marine Protette, i sindacati e le ONG, dovrebbero essere coinvolti in un processo inclusivo dal basso; sottolinea il ruolo strategico del Consiglio Consultivo del Mediterraneo in questo contesto;

Paragrafo 3a (nuovo)
Osserva che l'influenza della pesca ricreativa sugli stock e il suo potenziale socio economico nel Mediterraneo non sono stati sufficientemente studiati; considera che, in futuro, debbano essere raccolti dati sul numero dei pescatori ricreativi, sul volume delle loro catture, e sul valore da loro aggiunto a favore delle comunità costiere;

Paragrafo 3a (nuovo)
Nota che la pesca ricreativa ha un alto ritorno economico per le comunità locali attraverso attività come il turismo e ha un basso impatto ambientale e dovrebbe per questo essere incoraggiata;

Paragrafo 14
Sottolinea che 205.000 persone sono direttamente impiegate su imbarcazioni e che il numero di persone che dipendono dalla industria della pesca aumenta esponenzialmente se vi si includono famiglie la cui sussistenza deriva dalla pesca locale e che lavorano in industrie secondarie come quelle di trasformazione, mantenimento delle imbarcazioni e turismo, incluso quello legato alla pesca ricreativa; nota che il 60% dei posti di lavoro legati alla pesca è localizzato in paesi in via di sviluppo nel sud e nell'est del Mediterraneo, il che mostra quanto siano importanti la la piccola pesca (tradizionale e artigianale) e la pesca ricreativa per lo sviluppo sostenibile di queste regioni e, in particolare, per le comunità costiere più vulnerabili.

Paragrafo 21 (nuovo)
Sottolinea che una migliore comprensione dell'impatto sociale ed economico dei diversi tipi di pesca, specialmente la piccola pesca e la pesca ricreativa, aiuterebbero nel determinare le migliori misure di gestione; sottolinea anche la necessità di regolamentare la pesca ricreativa e valutare il suo impatto ambientale sugli stock ittici.

Recital D b (nuovo)
Indica che deve essere considerato il ruolo della pesca ricreativa nei confronti dello stato degli stock ittici nel Mediterraneo;

Paragrafo 8 (nuovo):
Considera che il degrado degli stock nel Mediterraneo deve essere affrontato attraverso la gestione della pesca e misure di tutela per la pesca sia commerciale che ricreativa, comprese soprattutto restrizioni spaziali e temporali e limiti di pesca giornalieri o settimanali, come anche, dove adeguato, quote, a garanzia di un campo di azione livellato con i paesi terzi per gli sock condivisi; tali misure dovrebbero essere decise in stretta collaborazione con il settore interessato al fine di assicurarne una efficace applicazione;

Paragrafo 11
Nota che nel Mediterraneo, dovrebbe essere adottata una misura minima per tutte le specie bersaglio della pesca commerciale e ricreativa, in relazione alla maturità sessuale e basata sulla migliore conoscenza scientifica; e che dovrebbero essere adottate azioni per applicare tali misure minime in modo più stringente;

Paragrafo 13b (nuovo)
Sottoliea la necessità di stilare una serie di regole di base per la gestione della pesca ricreativa nel Mediterraneo;

Paragrafo 17
Osserva che, nonostante i recenti miglioramenti, il numero di stock senza una valutazione affidabile sul loro stato, rimane alto e che lo STECF deplora il fatto che abbiamo assistito ad una riduzione del numero di valutazioni che sono scese dalle 44 del 2012 alle sole 15 del 2014;
Sottolinea l'importanza di assicurare una veloce e appropriata raccolta di dati e di incoraggiare e sostenere un aumento del numero di studi e di specie da questi considerate; aumentando la conoscenza degli stock, dell'impatto della pesca ricreativa e di fattori esterni come l'inquinamento al fine di raggiungere una gestione sostenibile degli stock;

Paragrafo 19 a (nuovo)
Considera importanti le valutazioni dello sforzo di pesca ricreativa e la raccolta di dati di cattura in ciascuna zona di mare del Mediterraneo;

Paragrafo 22 a (nuovo)
Considera che dovrebbero essere applicate nuove regole alla pesca ricreativa e che dovrebbe essere realizzata una catalogazione delle attività di pesca ricreativa, comprese informazioni sulle attrezzature e le pratiche di pesca, una descrizione delle zone di pesca, delle specie bersaglio e delle catture accidentali;
 
Paragrafo 24
Sottolinea il forte e cruciale bisogno di condivisione dei dati e di contrastare la loro inaccessibilità e dispersione, sviluppando una banca dati comune con dati completi e affidabili sulle risorse della pesca e istituendo una rete di esperti e istituti di ricerca a coprire diversi domini della scienza della pesca; tale banca dati dovrebbe essere finanziata dalla UE e dovrebbe contenere tutti i dati sulle aree e sulle attività di pesca per sub area geografica, compresi dati sulla pesca ricreativa, al fine di facilitare il monitoraggio di dati di qualità, indipendenti e completi attraverso i quali rafforzare la valutazione degli stock;

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