Genova, 31 marzo 2017 - Mentre ieri assistevamo a Malta alla storica dichiarazione di impegno contro le forme di pesca illegale e non sostenibile, in Italia, in Commissione Agricoltura, veniva discussa una revisione del precedente “Testo unificato sul settore ittico” che, ripartendo dal dlgs 4/2012, ed ignorando la legge 154/2016, propone un forte ridimensionamento delle sanzioni contro la pesca illegale.
Non solo viene ribadita la depenalizzazione del reato già introdotta dalla 154/2016, ma contrariamente a quanto previsto dalla legge 154/2016, viene proposta la non sanzionabilità delle catture accidentali o accessorie anche se effettuate con attrezzi non consentiti dalla licenza e quindi detenuti a bordo illegalmente.
Forse che l’eco dei buoni propositi di Malta non sia stato abbastanza forte da superare quello dei petardi di recente memoria e giungere così all’orecchio dei politici italiani riuniti in Commissione Agricoltura? Una cosa è certa, nell’Europa delle due velocità, possiamo sempre contare sul ritardo, accidentale o volontario, dei nostri parlamentari.