Bruxelles, 22 gennaio 2015 – La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha accolto la proposta della Commissione europea sul divieto delle reti da derivanti, con le modifiche proposte dal relatore Marco Affronte del M5S.
Le reti derivanti sono reti che vengono lasciate alla deriva in mare, il cui uso illegale soprattutto da parte di pescherecci italiani, provoca nel Mediterraneo un gravissimo impatto ambientale. Ne restano vittime delfini, squali, tartarughe, uccelli marini.
L’Italia è il paese che ha rilasciato oltre 800 autorizzazioni alla pesca con queste reti, il numero più alto in tutta l’Unione Europea. Secondo una stima di MedReAct, oltre 200 pescherecci hanno utilizzato l’autorizzazione di pesca con le reti derivanti in maniera illegale, con reti o maglie oltre misura, in zone di pesca o su specie non consentite.
La proposta del deputato M5S tende a introdurre più specificamente un divieto delle reti derivanti proprio nel Mediterraneo, salvaguardando comunque quelle poche attività di pesca sostenibile e responsabile esercitata con le derivanti in alcune regioni italiane.
Prima di essere licenziata dal Parlamento Europeo, la proposta dovrà essere esaminata dalla Commissione Pesca. Le associazioni ambientaliste e della pesca ricreativa invitano la relatrice Renata Briano del PD a sostenere il parere della Commissione Ambiente e il bando delle reti derivanti nel Mediterraneo.
L’uso illegale di queste reti da parte della flotta italiana è stato così diffuso negli anni che il nostro Paese ha rischiato, per ben due volte, di finire davanti alla Corte Europea di Giustizia per pesanti procedure di infrazione.