- Osservazioni generali
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3. rileva l'urgente necessità di intervenire e la necessità di attribuire una maggiore priorità politica alla biodiversità, al fine di raggiungere l'obiettivo chiave dell'UE per la biodiversità per il 2020 e rispettare gli impegni internazionali per la biodiversità; pone l'accento sul fatto che, ove sussistano risorse finanziarie adeguate e la necessaria volontà politica, è possibile, attraverso gli strumenti già disponibili, arrestare la perdita di biodiversità; sottolinea che la preservazione della biodiversità è una sfida collettiva da affrontare con l'impegno e il coinvolgimento delle diverse parti interessate
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- Obiettivi – l'integrazione della biodiversità in tutte le politiche dell'Unione europea
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16. sottolinea che la perdita di biodiversità ha per la società un costo economico devastante, fino ad ora non sufficientemente integrato nelle politiche economiche e di altra natura; esorta pertanto la Commissione e gli Stati membri a determinare il valore dei servizi ecosistemici e a integrare tale valore nei sistemi contabili quale base per politiche più sostenibili; reputa impraticabile ogni modello economico che non tenga conto della buona preservazione della biodiversità; sottolinea inoltre che gli interventi volti a ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità possono contribuire in modo significativo a creare nuove competenze, posti di lavoro e opportunità commerciali;
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- Conservare e ripristinare l'ambiente naturale
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27. appoggia il maggiore ricorso alle valutazioni dell'impatto ambientale (VIA), alle valutazioni d'impatto per la sostenibilità (VIS), alle valutazioni ambientali strategiche (VAS) e ad altri strumenti affinché la perdita di biodiversità e gli effetti dei cambiamenti climatici vengano presi in considerazione nei processi decisionali a livello regionale e locale; rileva che tutte le regioni trarranno beneficio dai progetti che promuovono la mitigazione dei cambiamenti climatici e la protezione contro la perdita di biodiversità, incluse le regioni meno sviluppate;
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42. raccomanda di estendere la governance alla mobilitazione dei cittadini nonché a organizzazioni senza scopo di lucro e a taluni attori economici, sottolineando come questi ultimi debbano integrare la biodiversità nelle proprie strategie aziendali; riconosce il valore e le conoscenze del settore associazionistico e del volontariato nella tutela della biodiversità, nonché il lavoro da essi fornito, e chiede agli enti locali e regionali di includere questi gruppi nelle fasi di pianificazione e consultazione relative ai progetti attraverso l'istituzione di partenariati tra le autorità, il settore privato e le organizzazioni non governative;
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- Preservare e ripristinare gli ecosistemi e i loro servizi
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52. sottolinea che la creazione di ambienti naturali non dovrebbe essere limitata esclusivamente alle aree designate ma che dovrebbe essere incoraggiata in diversi luoghi, ad esempio nelle città, lungo le autostrade e i binari ferroviari nonché nelle aree industriali, al fine di creare una vera e propria infrastruttura verde;
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- Agricoltura
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61. sostiene l'adeguamento delle pratiche di «ecologizzazione» ai diversi tipi di agricoltura dei vari Stati membri, tenendo conto, ad esempio, della situazione specifica dei paesi del Mediterraneo, che non è contemplata nel quadro dei limiti proposti in merito alla diversificazione delle colture e delle aree di interesse ecologico; osserva che le aree di querceti (montado o dehesa ), le colture permanenti (oliveti, vigne, frutteti) e la coltivazione del riso sono alcuni esempi di pratiche che devono essere rese compatibili con un approccio più verde, visto l'elevato valore ecologico e di conservazione di alcuni di questi sistemi agricoli;
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- Settore forestale
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77. esorta gli Stati membri a definire la propria politica forestale in modo da tenere pienamente conto dell'importanza delle foreste nella protezione della biodiversità, nella prevenzione dell'erosione del suolo, nella cattura del carbonio e purificazione dell'aria e nel mantenimento del ciclo dell'acqua;
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- Pesca
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85. esorta la Commissione e gli Stati membri a intensificare i loro sforzi per garantire che le catture non eccedano i livelli di RMS per il 2015 e a tenere conto delle considerazioni di carattere ambientale nella definizione degli RMS; sottolinea, pertanto, che la mancanza di adeguati dati scientifici non dovrebbe essere utilizzata come scusante per l'inattività, e che in tali circostanze i tassi di mortalità per pesca dovrebbero essere ridotti a titolo precauzionale; ricorda l'obbligo giuridico, come definito nella direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino(9) , di garantire che tutti gli stock ittici sfruttati a fini commerciali rientrino nei limiti biologici di sicurezza entro il 2020;
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- Specie esotiche invasive
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95. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l'adozione di misure che impediscano sia l'ingresso di nuove specie esotiche invasive nell'UE, sia la diffusione verso nuove zone di specie esotiche invasive attualmente presenti; richiede, in particolare, chiare linee guida, in conformità del regolamento «sviluppo rurale» nel quadro della PAC, volte a garantire che il rimboschimento non danneggi la biodiversità e ad evitare il sostegno finanziario alla piantumazione di specie esotiche invasive; sottolinea la necessità di stabilire strategie ambiziose e inventari aggiornati sia a livello dell'UE che negli Stati membri; ritiene che tali strategie non debbano essere orientate solamente alle specie considerate «prioritarie», come indicato all'obiettivo 5 della strategia sulla biodiversità; incoraggia la Commissione, al fine di ampliare la base di conoscenze, a sostenere attività simili a quelle relative al progetto DASIE (Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe);
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- Cambiamento climatico
100. ricorda le interconnessioni tra biodiversità e sistema climatico; è consapevole del notevole impatto negativo del cambiamento climatico sulla biodiversità e sottolinea che la perdita di biodiversità ha gravi conseguenze sul cambiamento climatico a causa della degradazione del pozzo di assorbimento del carbonio fornito dall'ambiente naturale; sottolinea l'urgenza della tutela della biodiversità, tra l'altro quale mezzo per mitigare il cambiamento climatico e preservare i pozzi naturali di assorbimento del carbonio;
- Dimensione internazionale
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102. sottolinea, tenendo presente la natura globale della biodiversità e dei servizi ecosistemici e il loro ruolo cruciale per il raggiungimento degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile, che la strategia dell'UE deve altresì rafforzare gli sforzi dell'Unione volti a evitare la perdita di biodiversità e contribuire, in tal modo, ad un più efficace raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio entro il 2015;
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- Finanziamento
115. esorta la Commissione e gli Stati membri a individuare, sulla base di criteri oggettivi, fra tutte le sovvenzioni esistenti quante risultino dannose per l'ambiente e invita la Commissione a pubblicare entro la fine del 2012 un piano d'azione (che preveda una tabella di marcia) per l'eliminazione di tali sovvenzioni entro il 2020, come previsto dagli impegni di Nagoya;
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132. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
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