Per dieci anni la notizia della ennesima proroga di validità della Comunicazione obbligatoria per la pesca ricreativa in mare è stata importante e da dare tempestivamente.
Non è affatto una novità che il settore della pesca ricreativa sia diviso. Spesso si è trattato di conflitti aperti e in ogni caso il settore ne ha ricavato soprattutto indebolimento e perdita di autorevolezza nel rapporto con gli altri portatori di interessi del comparto pesca.
Sul mare gravitano tanti interessi e la pesca non è neanche tra i maggiori. La cosiddetta economia blu cerca di integrare diversi ambiti di fruizione delle risorse del mare e nel suo sviluppo, va detto, la pesca ricreativa resta ancora in una posizione fortemente marginale.
Qualche giorno fa è stata chiusa la pesca ricreativa del tonno rosso per l'anno in corso. Ormai una consuetudine quando il Ministero valuta consumata la quota assegnata.