I ministri inglesi vogliono semplificare per le comunità e proprietari terrieri i procedimenti per la costruzione di ruote idrauliche e altri tipi di generatori di energia idroelettrica di piccole dimensioni in fiumi e torrenti in tutto il paese. Essi credono che sarà possibile alimentare più di un milione di abitazioni sfruttando l'energia dei fiumi con progetti idroelettrici di piccole dimensioni e questa settimana annunceranno l'intenzione di rimuovere alcune delle norme che possono portare al respingimento di tali progetti (..)
Il mini idroelettrico riscrive la geografia degli angoli più belli delle acque interne di tutta Europa.
Periodo di funghi? No, di micro centraline.
Nel paese del sole la tutela ambientale trova sempre modi fantasiosi per esprimersi. Ecco quindi che dalla sacrosanta crociata per l’utilizzo di energia pulita nascono aberrazioni che stanno mettendo in ginocchio gli ultimi ecosistemi acquatici rimasti quasi intatti. L’Italia è un paese pratico quando si tratta di soldi, far filosofia va bene, ma far soldi è decisamente meglio, farli in tempi brevi e con poca fatica è addirittura gagliardo. Capita così che l’acqua che avanza al netto di quella incanalata, imbrigliata, convogliata, stoccata, usurpata a fini agricoli diventa un ottimo strumento di brokeraggio per il grande business dei certificati verdi. Perché quando si parla di micro centraline, capaci di produrre una quantità ridicola di energia elettrica rispetto ai costi di progetto e realizzazione, non si può prescindere dal vero guadagno che è quello dei certificati verdi.
Pubblicato a fine 2010 il Report Statistico del GSE relativo alla produzione, in Italia, di energia idroelettrica da fonti rinnovabili nell'anno 2009.
Le novità principali rispetto agli anni precedenti si riscontrano nell'incremento del numero di mini-impianti, con un apporto di produzione idroelettrica comunque trascurabile rispetto all'incremento produttivo che deriva principalmente dai grandi impianti.
E' del 17 gennaio 2011 l'interrogazione alla Commissione UE, con richiesta di risposta scritta, di membri olandesi al Parlamento Europeo. Oggetto dell'interrogazione è l'impatto che gli impianti idroelettrici hanno sulla fauna ittica.
La Commissione ha risposto in data 28 febbraio. E' incoraggiante osservare come la Commissione non si sia limitata a una risposta stringata. Ci preme evidenziarne la parte seguente:
"In termini di impatto ambientale, la Commissione ritiene migliore concentrare la produzione di energia idroelettrica in un minor numero di sedi in grandi impianti (generalmente su grandi fiumi) piuttosto che avere molti impianti idroelettrici di piccole dimensioni (generalmente su fiumi piccoli) con conseguente impatto ambientale in molte località in tutto il bacino. Ciò è anche parte dell'approccio alla gestione dei bacini fluviali nella Direttiva Acque"
SOS CENTRALINE
Il micro idroelettrico è un problema che sta mettendo in ginocchio la maggior parte delle acque interne europee.
E' un fenomeno in crescita esponenziale che tende a svilupparsi senza controllo a causa della mancanza di piani nazionali e di competenza reale degli enti preposti all'approvazione dei nuovi progetti.
Le leggi regionali in materia stanno lentamente introducendo obblighi relativamente ai passaggi per pesci e al deflusso minimo vitale, obblighi che riescono troppo spesso ad essere parzialmente aggirati dai proponenti pur rientrando nei confini di legalità.
Durante la fase di Verifica di Impatto Ambientale (VIA) di un nuovo progetto, del quale si può venire a conoscenza dalle amministrazioni provinciali che hanno l'obbligo di pubblicazione, è possibile e doveroso farsi sentire con Osservazioni sul Progetto.
APR, Alleanza Pescatori Ricreativi mette a disposizione un servizio di consulenza per tutti coloro che vorrebbero fare qualche cosa ma che ancora non sanno come orientarsi.
Ricordiamo che la competenza in materia è a livello regionale, le normative a cui fare riferimento sono normative regionali.
Per avere assistenza scrivere a:
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