I pescatori ricreativi si associano per difendere i loro interessi e, nonostante siano associati a sigle diverse e non raramente in contrasto tra loro, tutti difendono la pesca ricreativa.
In mare questa posizione si contrappone spontaneamente alla pesca commerciale come se lo scenario prevedesse una netta separazione tra buoni e cattivi.
Nell’ambito del workshop sul sistema di controllo della pesca nella UE è stata realizzata una consultazione dei portatori di interessi. Per il Mediterraneo i portatori di interessi hanno concordato nella sede del Consiglio Consultivo Regionale per il Mediterraneo (MEDAC) un contributo comune.
Si parla tanto di tonni e di grandi pelagici, ma da più parti, nel mondo dei pescatori ricreativi, viene sollevata la necessità di gestione delle specie costiere. Il gruppo di lavoro della pesca ricreativa del MEDAC se ne è occupato nel 2017 (ne abbiamo parlato qui ) e, al MEDAC, è arrivata dalla DGMARE, il direttorato generale degli affari marittimi e pesca della Commissione EU, una lettera di ringraziamento.
In un clima di cambiamento profondo di tutti i parametri ed i teoremi preesistenti, la saga dei Tavoli sta per darci una nuova, speriamo migliore, stagione, e una ulteriore occasione di partecipazione attiva dei pescatori ricreativi alla politica che li riguarda.
L'onda lunga della nuova attenzione della UE per la pesca ricreativa è destinata a raggiungerci con la minaccia di misure drastiche ed improvvise.
Modifica al comma 5 dell'art. 4 del D.M. 3 giugno 2015, in materia di periodi di divieto per la pesca del pesce spada nel Mediterraneo
Regolamento (UE) 2017/1004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che istituisce un quadro dell’Unione per la raccolta, la gestione e l’uso di dati nel settore della pesca e un sostegno alla consulenza scientifica relativa alla politica comune della pesca e che abroga il regolamento (CE) n. 199/2008 del Consiglio
I pescatori ricreativi in mare lamentano spesso la mancata gestione delle specie costiere da parte di chi si occupa di gestione della pesca: organi scientifici, decisori, politici.
E’ una sorta di circolo vizioso: se mancano i dati sullo stock è impossibile fare scelte di gestione se non utilizzando un approccio precauzionale e in mancanza di gestione non verranno destinati fondi per la valutazione dello stock.
Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitivita' dei settori agricolo e agroalimentare, nonche' sanzioni in materia di pesca illegale. (GU Serie Generale n.186 del 10-08-2016)