Come di consueto pesca ricreativa del tonno rosso è stata chiusa con larghissimo anticipo (18 luglio) per esaurimento della quota, in barba ai pescatori di agosto.
Recentemente la stampa internazionale “di settore” (se ne è parlato un po’ meno in Italia) si è interessata della causa intentata da WWF contro MSC “ l’organizzazione internazionale non-profit nata per affrontare il problema della pesca non sostenibile con lo scopo di garantire l'approvvigionamento di prodotti ittici anche per il futuro” in riferimento alla prima certificazione di pesca sostenibile riguardante il tonno rosso (Thunnus thynnus).
Qualche giorno fa è stata chiusa la pesca ricreativa del tonno rosso per l'anno in corso. Ormai una consuetudine quando il Ministero valuta consumata la quota assegnata.
Con Decreto Direttoriale N° 17499 del 9/08/2018 si chiude la stagione di pesca ricreativa del tonno rosso che resta consentita con il Catch and Release per le imbarcazioni autorizzate fino al 31 dicembre. (DM 17 aprile 2015).
Pubblicato dal MIPAAF il Decreto Direttoriale:
Ripartizione dei contingenti nazionali di cattura del tonno rosso per il triennio 2018-2020
Si cominciava quasi a stare sulle spine. Nel 2016 la pesca del tonno rosso ha chiuso il 27 luglio e quest'anno ci è mancato davvero un pelo che venisse infranta la barriera psicologica di agosto.
Pubblicato il Decreto Direttore Generale: Disposizioni Applicative e Ripartizione Contingente Nazionale di Cattura
Seppur prevista e ormai ‘collaudata’, la chiusura anticipata della stagione di pesca ricreativa al tonno rosso, ci spedisce in uno scenario da film western nel quale tutti sembrano avere qualche cosa da dire, e i proclami viaggiano nell’etere, nei comunicati stampa, sulle riviste, o sui siti web come proiettili nell’assolato mezzogiorno davanti al saloon di uno qualsiasi dei terrosi villaggi del West, silenzioso e apatico fino a dieci minuti prima.
Tre sono i principali protagonisti della nostra storia: il tonno, l’angler e il bracconiere e/o venditore al nero.