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Mercoledì, 27 Agosto 2014 00:00

Siluri contaminati

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L' Antracene, un IPA identificato come sostanza di altissimo rischio dalla European Chemicals Agency a causa della sua persistenza, del suo potenziale di accumulo e della tossicità per la fauna, è stato riscontrato in alte concentrazioni nelle carni del Siluro (Silurus glanis) in quattro siti fluviali del Po e sopratutto nel Tanaro. La regolamentazione della pesca dovrebbe considerare  seriamente il problema provvedendo a dare informazione ai pescatori ed a valutare nei singoli casi i rischi per la salute e le eventuali necessità di intervento regolamentare.

Siluro (silurus glanis)Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), risultato per esempio della combustione incompleta dei combustibili fossili, rappresentano uno tra i gli inquinanti organici più diffusi. Alcuni di essi sono noti per essere tossici sia per la fauna selvatica sia gli esseri umani, e risultano legati all’insorgenza del cancro. Le persone possono essere esposte a questo tipo di idrocarburi in presenza di aria inquinata, ma un altro percorso importante per la contaminazione è il consumo alimentare di animali, come il pesce, contaminato con queste sostanze chimiche.
Nei fiumi e nei torrenti gli animali ai vertici della catena alimentare, tra cui alcune specie di pesci come per esempio il siluro, a seguito dell’attività predatoria finiscono per accumulare le sostanze inquinanti di origine idrica, tra cui gli IPA, con livelli notevolmente superiori rispetto a quelli presenti in acqua. Nonostante gli indubbi benefici di una dieta sana che includa l’impiego del pesce, ci sono preoccupazioni per il consumo di pesce contaminato da livelli nocivi di IPA. Fortunatamente va evidenziato che, a causa delle differenze nella biologia alimentare e nel metabolismo, la maggior parte delle specie non accumula elevati livelli di IPA.
In un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Monitoring and Assessment alcuni ricercatori hanno analizzato il tessuto muscolare di 54 siluri catturati tra il 2009 e il 2011 in quattro siti fluviali nel bacino del Fiume Po, determinando la concentrazione di nove diversi IPA: naftalene, acenaftene, fluorene, fenantrene, antracene, pirene, benz [a] antracene, crisene, e benz [a] pirene (BaP). In linea generale il BaP può fungere da indicatore generale di contaminazione da IPA totali negli alimenti.
I risultati hanno rivelato che il BaP era presente in tutti i campioni e le concentrazioni variavano tra 0,05 e 8,2 nanogrammi per grammo di tessuto muscolare (ng/g). La concentrazione di BaP in cinque esemplari variava da 2,8 a 8,2 ng/g, al di sopra del valore massimo di 2 ng/g consentito nel pesce fresco fino a poco tempo fa e applicabile, da settembre 2014, solo al pesce affumicato.
fiume TanaroTra i quattro siti indagati, il Tanaro si è rivelato il corso d’acqua più contaminato, in cui è stata rilevata la più alta concentrazione totale di IPA, pari a 80 ng/g, e sono state riscontrate le più alte concentrazioni di diversi singoli IPA tra cui BaP, crisene e antracene. Va ricordato che questa zona del bacino del fiume Po è fortemente popolata, essendo sede di attività industriali intensive.
In acqua gli IPA tendono a rimanere vicino alla fonte di inquinamento perché si legano a particelle in sospensione e si depositano sul letto del fiume. I ricercatori ipotizzano che il traffico stradale, legato in particolare alla circolazione di veicoli diesel pesanti lungo la strada principale che si snoda accanto al Tanaro, possa costituire una fonte costante di inquinamento da IPA nel Tanaro.
Un'altra importante fonte di inquinamento lungo il Tanaro è legata all’inadeguato trattamento delle acque reflue: per esempio, le acque di deflusso durante una tempesta possono contenere in soluzione alti livelli di IPA legati agli inquinanti del traffico.
Idrocarburi policiclici aromaticiIl crisene, che può potenzialmente causare il cancro, è stato trovato nel pesce del Tanaro in concentrazioni fino a 119,10 ng/g. Questo valore è diverse volte superiore rispetto allo standard, applicabile a partire da settembre 2014, di 12 ng/g nel pesce affumicato per la somma di quattro IPA contenenti crisene. L’antracene, un IPA identificato come sostanza estremamente problematica dall’Agenzia Chimica Europea a causa della sua persistenza nell’ambiente (con un conseguente elevato potenziale tossico di bioaccumulo nella fauna selvatica) è stato trovato nel Fiume Tanaro in concentrazioni fino a 91,60 ng/g. La concentrazione media riscontrata in questo bacino era anche più alta rispetto a quella rilevata nei campioni provenienti da altri bacini fluviali.
Gli autori della ricerca raccomandano di migliorare il trattamento delle acque di scarico che entrano nei corpi idrici, di localizzare le zone di pesca ad una distanza adeguata da potenziali fonti inquinanti e di effettuare un monitoraggio continuo dei residui di IPA nei pesci indicatori al fine di prevenire il rischio legato al consumo di alimenti contaminati.

"Catfish reveal polycyclic aromatic hydrocarbon contamination in northern Italy" -  Science for Environment Policy - European Commission

(Traduzione a cura del Dott. Luca Ciuffardi - Ittiologo, collaboratore scientifico di APR)

 

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