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Domenica, 12 Marzo 2017 13:49

L’Europa verso la ricerca sulla pesca ricreativa marittima.

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La UE richiede maggiore quantità e qualità di dati sulla pesca ricreativa per un settore ricreativo sostenibile e prospero.

Traduzione non ufficiale del comunicato del RecFishing Forum sull’evento organizzato presso il Parlamento Europeo

Sustainable fisheries management and recreational sea fisheries: socio-economic value, data collection and data use in EU and US management

 Alcune recenti decisioni di gestione della pesca in Europa hanno sottolineato l’importanza di avere a disposizione più dati e di migliore qualità sull’impatto e sul valore della pesca ricreativa in Europa. Un seminario organizzato al Parlamento Europeo dal Recreational Fisheries Forum ha portato esempi e soluzioni per colmare questa carenza

Il seminario dal titolo “Gestione sostenibile della pesca e pesca ricreativa marittima: valore socio economico, raccolta e uso dei dati nella gestione della UE e degli USA”, svoltosi l’8 di marzo presso il Parlamento Europeo, è stato presieduto dagli europarlamentari Werner Kuhn e Marco Affronte. L'attenzione è stata posta principalmente sulla pesca ricreativa marittima individuato come il maggiore tra i segmenti della pesca ricreativa in termini di numero di partecipanti e di impatto economico. Gli 8/10 milioni di pescatori ricreativi marittimi europei spendono ognuno in media circa 1,000 Euro all’anno per la loro attività, per una stima totale di 8/10 miliardi di Euro.

Per anni le istituzioni europee si sono interessate alla pesca ricreativa solo quando esercitata su stock ittici condivisi (pescati cioè sia dai pescatori commerciali che da quelli ricreativi). Solo recentemente i legislatori europei hanno mostrato maggiore interesse nelle necessità del settore della pesca ricreativa, al suo alto valore, alle decine di migliaia di posti di lavoro che sostiene e al suo potenziale di sviluppo.

Nella attuale Politica Comune della Pesca il settore ricreativo non è riconosciuto o gestito come settore proprio o con pari dignità rispetto alla pesca commerciale e all' acquacoltura. Questo va a discapito della pesca ricreativa, della multi miliardaria economia europea ad essa collegata e dei posti di lavoro che dipendono in tutto o in parte dalla spesa dei pescatori ricreativi, come accade per il settore delle attrezzature da pesca le cui preoccupazioni sono state esposte da Jean-Claude Bel , AD della European Fishing Tackle Trade Association.

Questa situazione deve cambiare”, ha detto Bel. “La pesca ricreativa è una attività sostenibile di immensa importanza per i cittadini e per le aziende europee. Il settore della pesca ricreativa vuole e merita pieno riconoscimento nella Politica Comune della Pesca quando verrà revisionata se non prima”.

I co-presidenti dell’evento, gli europarlamentari Werner Kuhn e Marco Affronte, hanno avuto in carico , per conto del Parlamento Europeo, la revisione del "Regolamento per la raccolta dati" (DCF) della pesca europea.. Il DCF obbliga gli Stati membri a raccogliere i dati di cattura per alcune specie ittiche sfruttate da pescatori commerciali e ricreativi. Tuttavia, la raccolta di dati socio economici è richiesta solo per la pesca commerciale, il che mette il settore ricreativo in svantaggio nella gestione e nella politica europea della pesca. Senza conoscenza socio economica del settore ricreativo la gestione europea della pesca non tratterà tutti i settori in modo equo ed onesto e non prenderà decisioni sagge sul “migliore uso” degli stock ittici.

L'On. Affronte ha sostenuto, nella sua relazione sul DCF, che l’aspetto socio economico della pesca ricreativa dovrebbe essere misurato e preso in considerazione nella gestione della pesca. Sfortunatamente il Consiglio del Ministri si è opposto alla proposta considerando che avrebbe creato un onere aggiuntivo non necessario per le Amministrazioni degli Stati membri.

Nella sua presentazione la signora Sandrine Devos, Segretario Generale della European Boating Industry, ha evidenziato che la mancanza di dati è un problema anche per l’industria della nautica da diporto. Negli USA si stima che più del 50% di tutte le uscite in barca coinvolgano attività di pesca ricreativa ma questi dati sono sconosciuti in Europa e sarebbero benvenuti per le decisioni sugli investimenti.

La signora Sabrina Lovell, economista delle attività ricreative del NOAA (US National Oceanic & Atmospheric Administration), ha fatto una presentazione illuminante e stimolante su quanto seriamente e attentamente venga considerata negli USA la pesca ricreativa marittima. Questo Paese ha gestito la pesca ricreativa su un piano paritario con la pesca commerciale per decenni, gestione sostenuta da solidi dati di cattura ed economici. Nel 2014, negli Stati Uniti, circa 11 milioni di pescatori ricreativi in mare hanno speso 4.9 miliardi di dollari in viaggi di pesca e 28 miliardi in attrezzature da pesca. Queste spese hanno contribuito con un impatto commerciale di 60.6 miliardi di dollari alla economia statunitense e hanno sostenuto circa 439,000 posti di lavoro.

Nessuno studio così dettagliato è stato mai prodotto a livello europeo ma il Parlamento Europeo ha recentemente richiesto uno studio su “Pesca ricreativa e di semi sussistenza – il suo valore e il suo impatto sugli stock ittici e sull’ambiente”. Lo studio sarà condotto da un gruppo guidato da Kieran Hyder del CEFAS (Centre for Environment, Fisheries and Aquaculture Science) che è stato uno dei relatori all’evento. Il finanziamento destinato a questo studio è limitato e il suo risultato finale sarà meno di quanto necessario in futuro, ma si tratta di una importante ricerca pionieristica che si prevede definirà la direzione per futuri studi, oltre ai termini e alla metodologia da usare.

Per illustrare quanto raccogliere i dati di cattura e socio economici possa essere facile e conveniente, Christian Skov del DTU Aqua (National Institute of Aquatic Resources) ha presentato la metodologia di registrazione dati per i pescatori ricreativi (log-book) in uso in Danimarca,di cui è responsabile. Il sistema è facile da utilizzare grazie ad una applicazione per telefoni cellulari. In vari paesi sono stati sviluppati e messi in uso schemi simili che possono essere modificati per riferirsi ad una sola specie come ad esempio la pesca ricreativa della spigola.

La UE può trarre dalla pesca ricreativa maggiore vantaggio di quanto non faccia attualmente ma per farlo è necessario un cambiamento della percezione della stessa pesca ricreativa da parte dei nostri Ministri. La pesca ricreativa è molto di più di una pesca ludica: è anche una forte risorsa economica e occupazionale attraverso un uso sostenibile degli stock ittici, con impatto minimo o assente sull’ambiente.

Abbiamo bisogno di volontà politica, di mezzi economici e di strumenti per la raccolta di tali dati”, ha detto l'On. Affronte, concludendo che “Il DCF è stata una occasione persa ma le associazioni della pesca ricreativa si stanno facendo sentire e il Parlamento Europeo le sta sostenendo”.

Il Comunicato originale in lingua inglese e disponibile sul sito della EAA

 

Le presentazioni del seminario:

 

-The importance of socio-economic data for legislators, managers and businesses, di Jean-Claude Bel, CEO, European Fishing Tackle Trade Association (EFTTA)

-Economic Analysis of Marine Recreational Fishing at NOAA Fisheries, di Sabrina Lovell, Recreational Economist, US National Oceanic & Atmospheric Administration (NOAA)

-Boating industry & Recreational fishing, di Sandrine Devos, Secretary General, European Boating Industry (EBI)

-Recreational sea fishing in Europe – participation rates, fishing effort and expenditure in a global context, di Kieran Hyder, Centre for Environment, Fisheries and Aquaculture Science (CEFAS)

-Collecting recreational fisheries data: a Danish electronic log book scheme with an app for cell phones, di Christian Skov, Associate Professor, National Institute of Aquatic Resources, (DTU AQUA)

 

Immagini dell'evento

Alexander Stein, Commissione Europea DG MARE, alla sua destra Sabrina Lovell, Recreational Economist, US, NOAA e Kieran Hyder, UK, CEFAS

I MEP Werner Kuhn, Norica Nicolai e Marco Affronte

Da destra: Fred Bloot, Presidente della EAA, il MEP Werner Kuhn, Jean Claude Bel CEO della EFTTA, il MEP Marco Affronte

Sala gremita presso il Parlamento Europeo

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