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Martedì, 09 Dicembre 2014 00:00

Risposta scritta all'interrogazione " Incremento dei micro impianti idroelettrici"

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Come già preannunciato nell'articolo Stop agli incentivi per l'idroelettrico che danneggia i fiumi con l'aiuto degli europarlamentari Marco Affronte, Ignazio Corrao e Marco Zullo, APR ha formulato una interrogazione con richiesta di risposta scritta E-007387/2014 con oggetto: Incremento dei micro impianti idroelettrci.

L'interrogazione consultabile sul sito dell'europarlamento interrogazione E-007387-14 del 30 settembre 2014..... e riguarda due quesiti:
1) Conoscenza che il meccanismo "feed in tarif" ha portato ad un incremento del micro-idroeletrico a svantaggio di altre forme rinnovaibili di energia.
2) Un pronunciamento del fatto che i "feed in tariff" debbano rientrare obbligatoriamente nel rispetto della direttiva "acqua" 2000/60.

 

La risposta data da Miguel Arias Cañete a nome della Commissione (risposta E-007387-14 del 3 dicembre 2014) considera che:

1) Se da un lato l'utilizzo del micro idroelettrico ha portato un incremento modesto (da 12.8 GW a 13.0 GW), la commissione ritiene che il sostegno delle energie rinnovabili possa essere idonea al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla direttiva 2009/28/CE, compresi gli obiettivi nazionali vincolanti per il 2020.

2) Stabilisce che è d'obbligo il rispetto della direttiva acqua 2000/60 WFD in tutti gli Stati membri, ma in particolare, le nuove centrali idroelettriche ... sono tenute a soddisfare tutte le condizioni di cui all'articolo 4, paragrafo 7, della direttiva quadro sulle acque.

 

La commissione dunque di per se stessa non ravvisa criticità nel meccanismo degli incentivi "feed in tariff" che ritiene potenziamente utili al raggiungimento degli obiettivi della direttiva 2009/28/CE, d'altra parte conferma l'assoluto rispetto delle condizioni previste dall'art. 4 paragrafo 7 della direttiva 2000/60.

Questo punto è molto interessante in quanto nei progetti delle micro centraline si fa riferimento  genericamente al dmv (a prescindere dal tipo di calcolo adottato)  non allo stato ecologico del corpo idrico prima e dopo la costruzione dell'impianto idroelettrico.

Risulta evidente un vizio formale e sostanziale  nella presentazione di quei progetti (non giustificabile dalla mancanza della definzione dei parametri necessari alla classficazione dei corpi idrici) che non fanno riferimento ai parametri imposti dalla direttiva; ma ancor di più nel caso in cui a seguito della messa in esercizio di impianti micro idroelettrici si registri un declassamento dello stato ecologico del corpo idrico stesso è chiara la responsabilità da un lato del progettista ma anche e sopratutto di chi ne ha autorizzato la costruzione senza aver verificato che essa non alteri lo stato ecologico come imposto dalla direttiva 2000/60.

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