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Lunedì, 14 Febbraio 2011 22:04

Riduzione rigetto di pesca

Esperti di pesca d'accordo sui primi orientamenti globali sulla riduzione dei rigetti di pesca

I pescatori necessitano di nuovi metodi per  catturare solo i pesci obiettivo.

Roma, 14 GENNAIO 2011  - I primi orientamenti per la gestione globale di catture accidentali e la riduzione dei rigetti in mare di pesca sono stati rilasciati oggi dalla FAO. Le linee guida che coprono tutti i tipi di catture accessorie, compresi i rigetti, cioè quei pesci che vengono catturati accidentalmente e poi ributtati in mare morti o morenti. La mancata gestione delle catture accessorie minaccia la sostenibilità a lungo termine di numerose attività di pesca e influenza negativamente l’intero settore della pesca.

"Questi sono i primi orientamenti per coprire tutte le specie che finiscono negli attrezzi da pesca", ha detto l’esperto di tecnologia della pesca della FAO Frank Chopin. "Le linee guida estendono i principi di gestione della pesca a tutte le specie e a tutte le aree di interesse. Anche se il codice di condotta per una pesca responsabile già richiama le catture accessorie e i rigetti in mare, queste linee guida elaborano in modo più chiaro i metodi per affrontare le catture accessorie nell’esercizio della pesca". Le linee guida sono un altro passo importante verso l'applicazione di un approccio ecosistemico alla gestione della pesca. Gli impatti sociali, economici e biologici di tali linee guida che sottolineano l’importanza di fare una valutazione della situazione, devono essere studiati caso per caso.

Fonte: UN FAO
Per approfondimenti
UN FAO news, International Development News Today,

Attraverso FISHFIGHT,  Angling Trust, la associazione inglese che rappresenta gli interessi di oltre un milione di pescatori ricreativi in mare, evidenzia la posizione della pesca ricreativa:

Riconosciamo la necessità di una radicale riforma della politica comune della pesca e incoraggeremo qualsiasi campagna che mette come priorità la riduzione della mortalità dei pesci e la riduzione dei rigetti attraverso metodi di pesca più selettivi..
La necessità di ripristinare gli stock ittici al loro stato di possibilità naturale è  nostra priorità.

La pesca ricreativa o sportiva  è lo ‘sfruttamento’ di una risorsa ittica pubblica con il minore  impatto sugli stock, permette la conservazione altamente selettiva, insieme alla soddisfazione di praticare attività all’aperto. E’ obiettivo di Angling Trust  l'attuazione delle misure di gestione della pesca nell'UE e nel  Regno Unito il cui risultato porti al ripristino e all’incremento di pesci più grandi e appartenenti a tutte le classi di età.


http://www.fishfight.net/supporting-organisations/

www.anglingtrust.net


Pubblicato in Newsflash
Lunedì, 14 Febbraio 2011 21:58

Obbligo licenza: stato di New York

US - NY Supreme Court Rules Against Saltwater Fishing License

 

Dal Newsday del 16 dicembre 2010

Sette città di Long Island (NY) hanno vinto una causa contro l’obbligo di licenza nelle acque costiere dello stato di New York. La licenza, istitutita nell’ottobre del 2009 dal Dipartimento di Conservazione (DEC) Statale interviene  su pre-esistenti diritti di regolamentazione delle acque da parte delle amministrazioni locali. “E’ una tassa, niente altro che una tassa” dice Joseph Lombardo, assistente procuratore della città di Southampton.

Ma perché la licenza? La licenza è stata istituita al fine di ottenere dati sull’impatto dell’ attività di  pesca ricreativa in  mare nello stato di NY. Per andare incontro alle nuove richieste federali ed evitare l’obbligo di licenza il New Jersey sta lavorando per far passare un programma di registrazione gratuita,  che potrebbe facilmente essere implementato anche nello stato di New York, facendo così decadere  le motivazioni addotte per l’istituzione della licenza di pesca ricreativa in mare.

 

http://www.joinrfa.org/Press/NYLicenseRepeal_121610.pdf

http://www.newsday.com/long-island/suffolk/towns-win-fishing-license-suit-against-state-1.2545957

Pubblicato in Newsflash
Lunedì, 14 Febbraio 2011 21:55

Implementazione rete Natura 2000

Implementazione di rete Natura 2000: esperienza olandese e italiana a confronto.


E' stato condotto uno studio sull'attuazione di rete Natura 2000 nei Paesi Bassi e in Italia. Da questa analisi, sono derivate raccomandazioni per aiutare gli altri Stati membri dell'UE ad implementare e gestire la rete, raccomandazioni che garantiscono agli enti locali  migliore informazione e comprensione di Natura 2000 e  migliore informazione su come bilanciare le esigenze ecologiche, sociali ed economiche.

 

L'obiettivo della rete Natura 2000 è quello di proteggere gli habitat e le specie minacciate, ma spetta ai singoli Stati membri dell'Unione europea ad implementare la legislazione nazionale e i metodi utilizzati per raggiungere tale obiettivo. Questo studio mette a confronto le esperienze di Paesi Bassi ed Italia con il recepimento e l'attuazione della direttiva Habitat, e con la designazione e la gestione dei siti Natura 2000, al fine di meglio comprendere i problemi che gli Stati membri devono affrontare durante tali processi. 
Nei Paesi Bassi, la conservazione della natura è stata ben approcciata già prima di Natura 2000 e ha raccolto obiezioni di alcune delle parti interessate, ad esempio per le questioni economiche dei proprietari terrieri.
Questa situazione contrasta con l'Italia, dove, fino al 1980, il concetto di conservazione era incentrato su valori culturali o estetici, piuttosto che su questioni ecologiche. 
Nonostante le differenze tra i due paesi  nel livello di sviluppo della gestione legata alla conservazione , Italia e Paesi Bassi riscontrato problemi simili per l' attuazione di Natura 2000. 
Adattare la legislazione esistente in alcuni casi ha causato difficoltà di interpretazione giuridica e discrepanze tra la legislazione comunitaria e nazionale. 
Gli autori suggeriscono che la formazione potrebbe aiutare le autorità locali e regionali a meglio integrare le esigenze di conservazione della natura con le esigenze di sviluppo sociale ed economico. U
na migliore comprensione dell'importanza delle sfide per l'attuazione della rete Natura 2000 per le competenti autorità nazionali e locali, potrebbe trasformare molti degli ostacoli  incontrati nel processo di attuazione in opportunità. 
1.
Vedi: http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/habitatsdirective/index_en.htm 
2. Vedi: http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/birdsdirective/index_en.htm 
Fonte: F. Ferranti, Beunen, R. & Speranza, M. (2010). Rete Natura 2000: un confronto delle esperienze di implementazione italiano e olandese. Journal of Environmental Policy & Planning. 12: 293-314.

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Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa circolato in data  08 febbraio 2011 da EFTTA, l'Associazione europea dei produttori e distributori delle attrezzature da pesca, in riferimento al recente decreto del MIPAAF che istituisce Comunicazione obbligatoria per la pesca riceativa in mare.
Riteniamo pienamente condivisibili le posizioni espresse da EFTTA nel suo comunicato, e auspichiamo che le stesse posizioni vengano con forza sostenute sul proprio territorio dai produttori e distributori italiani.
Siamo onorati di essere stati citati come fonte di informazione e riferimento italiano per i destinatari di tale comunicato, così come evidenziato nei link web a fondo comunicato.
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Sabato, 12 Novembre 2011 16:50

Diga sul Sessera - Provincia di Biella

APR - Alleanza Pescatori Ricreativi insieme alle associazioni biellesi nella richiesta di Inchiesta Pubblica sul rifacimento dell'invaso sul torrente Sessera.

In data 7 gennaio 2011 è stata attivata la procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) Statale e la contestuale Valutazione di Incidenza con la pubblicazione dell'avviso e del deposito del progetto in questione senza predisporre preventivamente l' inchiesta pubblica di cui all'Art.24, comma 6 Dlgs 4/2008 nonostante il notevole impatto sul territorio e sull'economia del territorio stesso.


Aggiornamento - 22 novembre 2011
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