Si dice che la definizione di ‘rete derivante’ data dalla Commissione può erroneamente includere altri tipi di rete utilizzati responsabilmente dalla piccola pesca artigianale, il cui sviluppo e sostegno ad oggi è considerato da politici e decisori, insieme allo sviluppo dell’acquacoltura, la panacea per la soluzione dei problemi della pesca. La piccola pesca artigianale, quella di Camogli si, ma anche di Bagnara Calabra, di Porticello, di Lipari, di Santa Maria La Scala, di Ponza.
In Italia, tanto per non farci mancare nulla, la nostra classe politica infila in finanziaria un paio di emendamenti riguardanti una licenza di pesca ricreativa in mare il cui 70% dei proventi dovrebbe andare a sostegno della pesca commerciale, tra cui gli stessi di cui sopra: quella di Camogli si, ma anche di Bagnara Calabra, di Porticello, di Lipari, di Santa Maria La Scala, di Ponza.
E allora noi crediamo sia opportuno rinfrescare e rinfrescarci la memoria sulla pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamentata, acronimo Italiano INN, inglese IUU attraverso un dossier del 2010 (scaricabile dai link a fondo pagina) sull’utilizzo delle reti derivanti in Italia e l’enorme numero di infrazioni riscontrate e reiterate, gli aiuti pubblici a sostegno, i porti tolleranti etc... per arrivare ancora una volta a chiederci:
possiamo davvero affermare con certezza e leggerezza che “piccolo è sostenibile a prescindere”?